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(ove è una funzione arbitraria di y) un integrale con una funzione arbitraria. Ponendo 0, si trova subito per l'integrale comune

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dove è funzione arbitraria di x. Scambiando x con y è chiaro che sarà pure un integrale della proposta

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essendo funzione arbitraria di y. Sommando 31, 32 si ha l'integrale generale

χ

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In questa Nota non si è tenuto conto delle difficoltà algebriche di eliminazione o risoluzione. Però non sarebbe difficile trasformare i criterî dati in altri, che non richiedessero la preliminare risoluzione delle equazioni proposte ( F1 (x, y, z, p, q, r, s, t) = 0

(A)

1

=

F2 (x, y, z, p, q, r, s, t) = 0 .

(1) Cf. Montard, Journal de l'École Polytechnique 45ème Cahier p. 1.

RENDICONTI. 1886, VOL. II, 2o Sem.

41

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- Solo quando le proposte (A) abbiano per conseguenza algebrica la (B) potrà accadere che esista una loro soluzione comune, contenente una funzione arbitraria. Altrimenti il massimo grado di arbitrarietà, inerente alla loro più generale soluzione comune, potrà consistere in quattro costanti arbitrarie.

Mi riservo di ritornare in seguito sull'argomento di questa Nota per applicare a diverse questioni i risultati qui esposti".

PRESENTAZIONE DI LIBRI

Il Segretario CARUTTI presenta le pubblicazioni giunte in dono, segnalando le seguenti inviate da Socî e da estranei :

R. VON JHERING. Gesammelte Aufsätze. Vol. III.

L. LALLEMAND. La question des enfants abandonnés et délaissés au XIXe siècle - Étude sur la protection de l'enfance aux diverses époques de la civilisation.

Il Segretario CARUTTI presenta pure la Commedia di Dante Alighieri col commento inedito di STEFANO TALICE da Ricaldone, pubblicata per ordine di S. M. da Vincenzo Promis e Carlo Negroni, e di cui la stessa Maestà si degnò donare un esemplare alla R. Accademia dei Lincei. Il volume si apre con queste parole: S. M. Umberto I. re d'Italia nell'ordinare la pubblicazione di questo antico commento dantesco, lo volle dedicato al suo figlio diletto Vittorio Emanuele in premio del suo amore agli studî, e perchè nel divino poema fortifichi la mente ed educhi il cuore al culto della patria letteratura ».

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Stefano Talice, nato in Ricaldone presso Acqui, scrisse il suo commento nel borgo di Lagnasco presso Saluzzo nell'autunno del 1474, come egli stesso dichiara. Consta da varî luoghi del libro, che egli espose pubblicamente il poema, e gli editori argomentano che il leggesse nella Corte dei marchesi di Saluzzo; nel che consentirà di leggeri chi consideri, fra le altre cose, che quella Corte, sotto i marchesi Lodovico I e Lodovico II, era ospitale ai cultori delle buone discipline, e come fresca vi fosse ancora la memoria del

marchese Tommaso III, autore del poema Le chevalier errant, di cui è tuttora desiderata la stampa. Il Codice, contenente l'opera del Talice, e conservato nella Biblioteca di S. M. in Torino, rimase sconosciuto agli studiosi della Divina Commedia e agli scrittori della Storia letteraria del Piemonte, e solamente nel 1885 ne parlò il prof. Rodolfo Renier.

Il Segretario Carutti, dopo di aver indicato lo splendore della edizione, e lodate le cure dei dotti editori, conchiude dicendo che non intende discorrere dell'opera del Talice, non volendo e sopratutto non potendo preoccupare il campo ai dantisti; ma non può non osservare essere notabile che nel secolo XV, nel quale fu scarso il culto di Dante, uno dei pochi suoi espositori nascesse, vivesse e leggesse il poema sacro nel Piemonte, che una leggenda più o meno infondata afferma non essere stato nei tempi andati molto amico alle Muse.

Lo stesso SEGRETARIO fa inoltre omaggio della sua narrazione storica: Il Cavaliere di Savoja e la Gioventù del principe Eugenio, e presenta il volume VIII della Bibbia volgare secondo la rara edizione del I di ottobre MCCCCLXXI ristampata per cura di CARLO NEGRONI, e che fa parte della Collezione di opere inedite o rare dei tre secoli della lingua, pubblicata per cura della R. Commissione pe' testi di lingua nelle provincie dell'Emilia.

Il volume contiene: Daniele, i Profeti minori e i Maccabei.

Il Segretario FERRI presenta la pubblicazione del prof. P. D'ERCOLE: Notizie degli scritti e del pensiere filosofico di Pietro Ceretti, accompagnate da un' autobiografia del medesimo intitolata: La mia celebrità » ; facendone particolar menzione ed informando i Socî del contenuto del libro.

PERSONALE ACCADEMICO

Il Vice-Presidente FIORELLI annuncia la morte del Socio straniero prof. ENRICO JORDAN colle parole seguenti:

Signori! È con sommo dolore che adempio al triste dovere di annunziarvi la morte di un nostro carissimo collega, strenuo cultore degli studî classici. Il dottor Enrico Jordan, professore ordinario della Università di Königsberg, membro dell'Istituto Archeologico Germanico, e nostro Socio straniero, dopo breve sofferenza, fu rapito alla scienza ed agli amici, il giorno 10 del corrente mese.

Era nato in Berlino nel 1833; e da molti anni insegnava a Königsberg, facendo continue gite in Italia; associandosi ai lavori nostri nelle indagini

archeologiche di questa eterna città, le cui antiche reliquie aveva egli illustrate coll'autorità di maestro.

- Spesse volte lo vedemmo seduto quì in mezzo a noi, pigliando interesse vivissimo ai lavori dell'Accademia, e compiacendosi pel risorgimento politico ed intellettuale della nostra patria, da cui aveva egli attinto la materia della dottrina, che lo rese degno di alta e meritata reputazione.

Non intendo presentarvi l'elenco esatto delle opere pubblicate dal Jordan nel campo della filologia e dell'archeologia.

- Si trovano i segni della sua grande attività in molti dei volumi editi dall'Imperiale Instituto Archeologico Germanico, da quell'Instituto che, gloria di Germania e di Roma, perde in Jordan uno dei valorosi, che contribuirono ad innalzare sopra la Rupe Tarpea il tempio sacro alla scienza. Nè manca il nome di lui negli ultimi fascicoli editi in questo anno, dove rese conto ai dotti delle nuove indagini eseguite nel Foro Romano, nel sito cioè ove pochi anni prima aveva tolto argomento per più ampie monografie.

Parve da principio che egli volesse tutto dedicarsi agli s udî della filologia pura. Pubblicò nel 1856 le Quaestiones Catonianae; e curò la recensione di vari classici; cioè dei frammenti di Catone (Catonis praeter l. d. re rustica q. e. rec. H. Jordan. Lipsiae 1860); del Giugurtino e delle Istorie di Sallustio (Sallustii Jug. et histor. rell. potiores 1867, 1876); e degli scrittori della storia Augustea. Pubblicò in Roma il lavoro: De Larum imaginibus et cultu nel 1862; e quindi nel 1868 l'altro lavoro: De Suasoriis ad Caesarem senem de republica inscriptis.

Ma fino da questo anno cominciò a mostrare la sua predilezione per gli studi dell'antica topografia di Roma, avendo dato allora alle stampe la nota sui palazzi dei Cesari.

Sono sue opere capitali intorno alla topografia romana i libri: Forma Urbis Romae Regionum XIIII (Berolini 1874); Topographie der Stadt Rom in Alterthum (Berlin 1871-1878). Ai quali seguono: Observationes romanae subsicivae (Regimontii 1883); Der Tempel der Vesta, die Vestalinnen und ihr Haus; De Formae Urbis Romae fragmento novo disputatio (Rom 1883); Marsyas auf dem Forum in Rom (Berlin 1883).

Nè in tali alti studî di topografia abbandonò le ricerche filologiche; avendo dato alla luce le: Quaestiones Umbricae (Regimontii 1882); le Vindiciae sermonis latini antiquissimi (ib. 1882); le Quaestiones archaicae (ib. 1882); finalmente le Symbolae ad historiam religionum italicarum (ib. 1883), dove il difficile tema intorno al Pantheon di Roma, fu ampiamente risoluto da lui, con concetti veri e nuovi, e con la rivelazione di tutta quanta la importanza storica per cui è sacro quel grande edificio.

Altri diranno e meglio intorno ai titoli pei quali il Jordan si rese benemerito degli studî; a me basti farmi interprete del profondo dolore che ne affligge, per la immatura perdita del dotto collega e dell'impareggiabile amico".

CORRISPONDENZA

Il Vice-Presidente FIORELLI presenta alla Classe una medaglia commemorativa del Congresso penitenziario tenuto nel novembre dello scorso anno in Roma, e dà comunicazione della lettera che accompagnava il dono (1).

Il Segretario CARUTTI dà conto della corrispondenza relativa al cambio degli Atti.

Ringraziano per le pubblicazioni ricevute:

L'Accademia delle scienze fisiche e matematiche di Napoli; la Società dei naturalisti di Bamberg; la Società delle scienze di Helsingfors; la R. Società zoologica di Amsterdam; la Società filosofica di Cambridge; la Società batava di filosofia sperimentale, di Rotterdam; il Comitato geologico di Pietroburgo.

Annunciano l'invio delle loro pubblicazioni:

L'Accademia delle scienze di S. Francisco; la Società geologica e l'Osservatorio navale degli Stati Uniti, di Washington.

(1) Vedi pag. 260.

D. C.

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