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RENDICONTI

DELLE SEDUTE

DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCEI

Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali.
Seduta del 4 gennaio 1891.

Presidenza del Socio anziano A. BETOCCHI

MEMORIE E NOTE

DI SOCI O PRESENTATE DA SOCI

Chimica. Sopra alcuni derivati di una nuova base ammoniacale del platino. Nota del Socio ALFONSO Cossa.

<< Nello scorso mese di giugno ho presentato all'Accademia delle Scienze di Torino una estesa Memoria sopra un nuovo isomero del sale verde del Magnus, per essere pubblicata nel volume 51 delle Memorie di quella Accademia.

"In questo lavoro ho dimostrato che l'isomero del sale verde del Magnus, ottenuto facendo agire su questo sale una soluzione concentrata e bollente di nitrato ammonico, non è identico nè col cloruro di platosammina, nè con quello di platososemidiammina, come finora si credeva.

« Dalle mie ricerche risulta invece che questo isomero ha le proprietà di una combinazione di una molecola di cloruro di platosodiammina (cloruro della prima base del Reiset) con due molecole di un cloruro di una nuova base del platino contenente una sola molecola di ammoniaca, e per la quale ho proposto il nome di platososemiammina.

"I derivati di questa nuova base si possono ottenere con due procedimenti opposti; cioè per l'azione di una limitata quantità di ammoniaca sul

cloruro platinoso, oppure per sottrazione di ammoniaca al cloruro di platoso semidiammina.

« Le combinazioni della nuova base, assorbendo gradatamente ammoniaca, possono trasformarsi nei composti corrispondenti di platososemidiammina, platosomonodiammina e platosodiammina.

K

Analogamente a quanto si verifica per tutte le basi ammonio-platinose finora conosciute, il cloruro di platososemiammina, combinandosi direttamente od indirettamente con due atomi di cloro, si trasforma nel cloruro di una nuova base platinica (cloruro di platinosemiammina).

« Posteriormente al lavoro presentato all'Accademia delle Scienze di Torino, ho iniziato delle ricerche dirette ad ottenere combinazioni di basi platiniche di etilammina e di piridina omologhe alle combinazioni della nuova base ammoniacale del platino da me scoperta. Seguendo questo indirizzo di studî, sono già riuscito a preparare un composto assai interessante avente una costituzione omologa al nuovo isomero del sale verde del Magnus. Questo nuovo composto è una combinazione di una molecola di cloruro di platosodipiridina con due molecole di un cloruro di platososemietilammina, cioè di una nuova base del platino analoga alla platososemiammina ».

Meccanica. Sulla deformazione di un involucro sferico isotropo per date forze agenti sulle due superficie limiti. Memoria del Socio V. CERRUTI.

Questo lavoro sarà pubblicato nei volumi delle Memorie.

Matematica. Sulle superficie, le cui sezioni, fatte con un sistema di piani paralleli, tagliano le linee di curvatura sotto angolo costante. Nota del Corrispondente LUIGI BIANCHI.

Le superficie definite dalla proprietà enunciata nel titolo appartengono ad una classe già da me studiata nei Rendiconti di questa R. Accademia (1) e più diffusamente in una Memoria ora stampata negli Annali di matematica (T. XVIII), alla classe cioè delle superficie che da un conveniente doppio sistema di traiettorie isogonali delle linee di curvatura sono divise in parallelogrammi infinitesimi equivalenti. Rispetto alla determinazione generale che ivi ho dato per queste superficie, facendola dipendere dalle deformazioni infinitesime delle superficie pseudosferiche, le superficie speciali, di cui tratta la presente Nota, formano un caso eccezionale che qui sottoporrò

(1) Seduta del 18 maggio 1890.

ad un'analisi diretta. Per brevità indicherò le superficie definite sopra come. superficie della classe .

« Si vedrà come la ricerca delle nostre superficie (delle quali le superficie del Monge con un sistema di linee di curvatura in piani paralleli sono evidentemente un caso particolare) si riduce all'integrazione della ben nota equazione a derivate parziali:

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da ogni soluzione nota della a) si deduce con sole quadrature una corrispondente superficie della classe

.

« La proprietà più notevole delle superficie in discorso è la seguente, che permette di associarle in serie appartenenti a sistemi tripli ortogonali. Supponiamo date ad arbitrio una superficie S della classe P ed una curva C, uscente da un punto di S normalmente alla superficie e situata in un piano normale ai piani paralleli che producono nella S sezioni inclinate di un angolo costante sulle linee di curvatura. Dimostreremo che ne risulta individuata un'intera serie di superficie della classe D, che appartengono ad un sistema triplo ortogonale ed hanno per traiettorie ortogonali altrettante curve piane, fra le quali la curva C assegnata. Le superficie degli altri due sistemi hanno quindi un sistema di linee di curvatura piane i cui piani sono paralleli ad una retta fissa e tagliano le corrispondenti superficie dell'una o dell'altra serie tutte sotto il medesimo angolo. Per ogni soluzione nota della a) la determinazione dei corrispondenti sistemi tripli ortogonali si effettua con quadrature. Tali sistemi tripli non sono che un caso particolare di quelli che contengono una serie di superficie (e quindi una seconda) con un sistema di linee di curvatura piane. Ho trattato la teoria generale di questi sistemi in una Memoria che comparirà negli Annali di matematica (T. XIX), alla quale la presente Nota apporta un necessario complemento.

- Della stessa equazione a) darò poi una seconda applicazione geometrica alla ricerca di quei doppî sistemi di curve del piano che, intersecandosi sotto angolo costante, dividono il piano in parallelogrammi infinitesimi equivalenti. Questi sistemi di curve del piano hanno una relazione geometrica notevole colle superficie della classe di cui qui trattiamo.

1. Supponiamo che le sezioni fatte in una superficie S con piani paralleli ad un determinato piano, taglino le linee di curvatura di un sistema (e quindi quelle del secondo) sotto angolo costante. Facciamo della superficie S la rappresentazione di Gauss sopra una sfera di raggio eguale all'unità, e riguardiamo come paralleli della sfera i circoli situati nei piani paralleli al piano fisso. Sia P un punto qualunque di S, P' il punto immagine sulla sfera; consideriamo la sezione prodotta in S dal piano condotto per P parallelamente al piano fisso e la sua tangente in P. Questa, come subito si vede,

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