La frusta letteraria di Aristarco Scannabue, Volume 1

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Carlo Fernandi, 1799

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Pagina 197 - ... suoi tempi, e specialmente delle corti di Roma, di Firenze e di Parigi; e ne parla minutamente di molte persone, già a noi note d'altronde, come a dire, d'alcuni famosi papi,, di Francesco I, del contestabile di Borbone, di madama d'Etampes, e d'altri personaggi mentovati spesso nelle storie di que...
Pagina 80 - imparare i vocaboli e ragunarsene in mente quante migliaia possiamo, colle debite discriminazioni fra i più usati ei meno usati, fra i moderni e gli obsoleti, fra i prosaici ei poetici, e noi dobbiamo da quegli scrittori imparare a distinguere tra le frasi native e le frasi forestiere, ea ben ravvisare quel totale di esse che si chiama indole o genio della lingua toscana ». Ma « queste sono le due sole cose... che noi dobbiamo imparare da que' barbuti patrassi », circa lo stile.
Pagina 11 - Zappi poi, il mio lezioso, il mio galante, il mio inzuccheratissimo Zappi, è il poeta favorito di tutte le nobili damigelle che si fanno spose, che tutte lo leggono un mese prima e un mese dopo le nozze loro. Il nome del Zappi galleggerà un gran tempo su quel fiume di Lete, e non s'affonderà sintanto che non cessa in Italia il gusto della poesia eunuca. Oh cari que' suoi smascolinati sonettini, pargoletti piccinini, mollemente femminini, tutti pieni d'amorini!
Pagina 12 - Colonia pare che abbia sempre significato, e che significhi tuttavia, « un bel numero di gente tratta d'un paese, e mandata ad abitare in un altro paese per popolarlo ». Ma da questo ottavo capitolo si viene a capire che colonia significa in lingua arcadica
Pagina 22 - Sorge il mattino in compagnia dell'alba innanzi al sol, che di poi grande appare su l'estremo orizzonte a render lieti gli animali e le piante ei campi e l'onde. Allora il buon villan sorge dal caro letto cui la fedel sposa ei minori suoi figlioletti intiepidir la notte; poi, sul collo recando i sacri arnesi che prima ritrovar Cerere e Pale, va, col bue lento innanzi, al campo, e scuote lungo il picciol sentier da' curvi rami il rugiadoso umor che, quasi gemma, i nascenti del sol raggi rifrange.
Pagina 206 - Una facoltà della mente nostra, che inaspettatamente riunisce idee semplici, ma dissimili e distantissime, e le impasta e le incorpora così subito bene insieme, che ne forma una naturalissima idea composta ». Facciamo un po...
Pagina 9 - Quegli amanti d'inutili notizie, che, non sapendo come adoperar bene il tempo, lo impiegano a imparare delle corbellerie, e che bramano di essere informati di quella celebratissima letteraria fanciullaggine chiamata ARCADIA, si facciano a leggere questo bel libro che ne dà un ragguaglio distinto distintissimo.
Pagina 197 - Eppure quella strana pittura di se stesso riesce piacevolissima a' leggitori, perché si vede chiaro che non è fatta a studio, ma che è dettata da una fantasia infuocata e rapida, e ch'egli ha prima scritto che pensato; e il diletto che ne da mi pare che sia un po...
Pagina 13 - Di alcune memorie più considerabili concernenti l'Adunanza degli Arcadi. Il titolo di questo° capitolo non è cosi laconico come gli antecedenti, onde Aristarco si contenta d'aver qui registrato quel lungo titolo, e lascia la lettura dell'intiero capitolo a chi ama le memorie considerabili, e le memorie concernenti. Forse chi lo leggerà verrà a sapere questa considerabile cosa: che chi vuoi essere Arcade bisogna sappia assolutamente quante sillabe entrano in un verso, e quanti versi entrano in...
Pagina 196 - ... ma poco suscettibile di tenera amicizia; lascivo anzi che casto; un poco traditore senza credersi tale; un poco invidioso e maligno; millantatore e vano senza sospettarsi tale; senza...

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