Pagina-afbeeldingen
PDF
ePub
[ocr errors]
[ocr errors]

Fischiata. VII..

Criße la Creation pria l' Aretino,
Il fecondo à comporla fu il Bertaßos
Vltimamente l'ha cantata il Taßos
E poi non sò che frate Certofino,
Neffuno di coftor val un quattrino,
Ciafcun di quefti autori è vn babbuasso ;
Perche non han trattato à paßso à paffo,
Tutte, tutte le cofe per puntino.
1lMurtola, ch'eft Dottor in vtroque,
Vuol far trà loro anch'egli un falto tondo,
Come lo stronzo, che diffe nos quoque.
Eper mostrare à tutto quanto il Mondo,
Ch'ancor Omero dormitat quandoque,d
Ech'egli folo è quel,che pefca al fondo;

Con ftile alto,e profonde

Defcriue in un catalogo elegante
L'Afino,il Bue,il Becco,el Elefante,

Ma in tante beftie,e tante,

Non vede il terque, quaterque animale,
Chefe fteßo ritrae dal naturale.

Mur

M

Fifchiata VIII.

Vrtola,perche fai che le perfone,
Non voglion le tue frottole aßaggiare,
Tirifoluefti di dar à mangiare,

Vn giorno à cani non sò che canzone.

Ma Pino, c'hà giudicio,e defcrittione,
Non la volfe inghiottir, nè mafticare,
E l'ando pien di naufea à vomitare
Subitamente à piedi del padrone.

Questo ti tolfe dalla tua bassezza,

Questo ti liberò d'ogni moleftia,

[ocr errors]

Questo ti fece bauer qualche carezza, da ono neska

Nè conueniua, à dirla con modeftia,

Per introdarfi in gratia di fua Altezza,

Altro mezzo à vna Bestia, che vna beftia.

Fifchiata IX.

L Murtola in Parnafo un giorno afcefe,
Doue trouò la fua Musa ribalda,
Ei la volfe attaftar fotto la falda :
Cofi trefcando vennero à le prefe.

Ma,pèrche la poltrona haueua il Mefe
Subbito gli attaccò la pifcia calda,
Es'ella un'altra volta ftaua falda,
Lo caricaua ancor di mal francefe,

Però fe manda fuori, ò fe compone,

Hor gli occhi d' Argo, hor il Mondo creato,
E' tutta marcia della fcolatione.

Ond' egli talto pectore,hà giurate,
Lafciar la fica, e gir dietro al mellone
Da poi, ch'in stufa fi farà purgato.

[ocr errors][merged small]

Q

Fifchiata X.

Vando il Murtola nacque,ò strano cafo,
Apparue per Cometa vna fchiauina,
La Poefia fù mefla alla berlina,

Et alla gloria fù sfreggiato il nafo.

+

Il Lauro di Permesso, e di Parnaso,
Andaro à incoronar la gelatina ; ita cont
Fù intorbidato di merda, ed orina,
Il puriffimo fonte di Pegafo:

Cafcò la fama, eruppefi vna spalla:

L'honore amdo in Bordello ad habitare,

E'l valor diventò mozzo di stalla:

Preferoi Corui, ei Cigni à contrastares
Sidiede Apollo al gioco della palla,.
Ele Mufe fi fecero maßare.

[ocr errors][ocr errors]

Frà le altre cofe rare

Nel gran natal di quefto manigoldo,
Andaro i verfi à cento peron foldo.

[ocr errors]

T

Fischiata XI.

Ofto che la natura arcipoltrona
Hebbe stampato cosìbelzitello,
Sbattocchiar fi fentiròn à martello,
Le più große campane d'Elicona.

Dama Rouenza con Buouo d'Antonay
Glingarbugliaro fubito il Ceruello,
Espogliato di lauro un fegatello,
Gline fecero far vna corona.

Stauano,vdita la nouella ftracca,
Icircoftanti ftupefatti, è muti,
Che foffe nato un Afin da rona Vacca.

e

In tanto egli dicea, con modi arguti,

Di mamma, e tata in vece, e cucco, e cacca.
Fior, fronde,herb'ombre, e cauoli fronzuti.

[ocr errors]
« VorigeDoorgaan »