Al molt'Illuft. Sig. mio Colendifs. IL SIG. GIORGIO INCVRIA. FRANCOFORT. Appreffo Giouanni Beyer. 1626. MOLT ILLVST. SIGN. MIO SIGN. Patron Colendiffimo: E io hò indugiato più del douere, e più di quello, che haurei voluto in manifeftare al mondo quegl'obblighi,ch'io tengo alla cor te fia di V.S.molto il che mi ha in mille maniere infinitaméte fauorito,e tuttauia mi fauorifce,cclpa n'è stato no meno l'imbecillità del mio potere, che la fcarfezza delle occafioni, percioche à chi no è fornito d'altro talento, che di buona volontà, male fogliono idifegniriuscire, e poco pare che di lor tenga conto la fortuna. Ma quanto per l'adietro io mi fon meco doluto della mia difgratia,tanto hoggi mi pregio della ventura, che non so come, m'è venuta alle mani. Io non hò voluto lafciarla fuggire, anzi abbracciatala di buona. voglia le hò fatto vezzi, perche mi fi dimoftri maggiormente cortefe. Quefta mi ha fatto capitar di Francia alcune compofitioni del Sig. Caualier Marino; quel gran Sole della Poefia Tofcana, e quel gran Moftro de glingegni: le quali compofitioni quantunque di là da Monti manufcritte fi leggano,no fon però mai vfcite alle ftape. Io ho voluto pubblicandole farle comuni al Mondo, che anco in quefte Parti,fe ben Toscano non fi fauella,è nondimeno la Toscana lingua, com'ella il merita, e stia ij mata mata & hauuta in pregio. Son opere per lo più burlefche nel qual genere di fcriuere il Sig Marino hà fuperato fe medefimo,fi come nella più graue maniera di gran lunga auanza imezzani Scrittori,& agguaglia i maggiori. Hora di effe no effendo hora meftiero il dir altro, percioche da fe ftefli fi lodano, nè io ardirei di ciò fare,quando per anco il fapeffi, vengo quelle con ogni riuerenza à confacrare al nome di V.S in teftimonio di gratitudine, non in pagamento di obbligatione; pofciache fe dal debito,ch'io le tengo,nè poffo nè voglio fgrauarmi,dalla. nota d'ingratitudine, per quanto vagliono le mie deboli forze ftudio di non reftar macchiato. In tanto ftando in quefto mio picciol dono due cofe di non poco rflieuo congionte,quali fono l'eccellenza delle compofitioni,& la fincerità del mio.cuore, viuo ficuro, ch'ella non isde. gnerà di gradire il medefimo dono,& di tenerlo caro. Et fe in leggendo questi Verfi godrà della leggiadria delló ftile, e della viuacità de' penfieri, potrà altrefi racordarfi della riuerenza del mio affetto, & della gratitudine del mio animo: il qual terrà fempre impreffo in fe il gratiofo nome di V.S. alla quale profeffo di effer tenuto di quanto fono, & di quanto io viuo. Et à tal fine pregandoli da N.S. ogni vera felicità, le bacio riuerentemente le mani. Di Francofort il di 20. Agosto 1626. Di V.S. Molto Illust. Diuotifs.& obligatifs. Seru. Giouanni Beyer. Sri Fifchiata I. Tiglian, che vai da quefto Polo à quello Perche queft'altro hà merda in cambio d'oro, |