Pagina-afbeeldingen
PDF
ePub

ciò che forse si giudica, che il buon gusto non si possa trovare in libri nazionali e da contemporanei, l' uso costante di tutti i grandi scrittori di scrivere per il loro tempo e la loro nazione, la possibilità di far libri classici e insieme nazionali; la discordia fra le nostre opere e quelle degli antichi che vogliamo imitare, quando queste erano pel tempo loro e le nostre per il tempo degli antenati, quando, a doverli imitare, doveano effettivamente essere per il presente. » 1

Non sono queste sostanzialmente le massime letterarie, che cominciò ad esporre nel 1819 il Conciliatore a Milano, dopo che il giovane recanatese, vivendo segregato in una piccola città del Piceno, ne aveva già fatto cenno al Giordani? Non è qui presagito e quasi delineato preventivamente il carattere costitutivo del libro più popolare dell'italiana letteratura moderna, I Promessi Sposi? E allora Alessandro Manzoni non avea per anco posto mano nel suo quieto ritiro di Brusuglio a quest'opera, che lo ha fatto immortale. Non è qui definita pur essa l'importanza vera del classicismo, e l'uso che se ne dee fare? Agitavano a que'tempi in Italia la gente letterata le questioni di lingua e quelle dei romantici e dei classicisti. Questo giovane di vent'anni, con tali concetti messosi già sopra ai maturi e ai canuti, non poteva essere, e non era, nè classicista, nè romantico strettamente; tenero dell'arte più squisita e della modernità nelle cose e nelle parole, trovavasi al tempo medesimo, sotto certi riguardi, con gli uni e con gli altri. Nella lingua non si tenne alla dottrina angusta del Cesari, perchè cercava anche l'uso corrente, mentre dall' all'altro canto poneva lo studio degli autori per base. Avendo accolto in sè, com'è degl'ingegni più comprensivi, ciò che quinci e quindi v'era di buono, e non mica per conciliare i litiganti e per equilibrarsi fra loro, ma per un concetto della letteratura largo e pieno, non appartenne propriamente a veruna di quelle scuole; ond'è ch'esse per diversi rispetti hanno ragione di volerlo ciascuna per suo, come Dante.

Sarebbe anche da considerarlo in relazione con la letteratura civile. Perocchè egli, dopo essersi schierato, poco appresso alla sua conversione letteraria, fra i grandi scrittori italiani, che della letteratura civile erano al tempo suo archimandriti, tiratosi poi

' LEOPARDI, Opere inedite, ecc., vol. I, p. XXIV-XXVI; vol. II, p. 370-374. Qui avvertiamo che nel cap. VI, dove è menzionata l'edizione napoletana delle Prose del Leopardi, si deve leggere non 1833, ma 1835.

in disparte come il Saladino, ragionò e cantò, genio solitario, dello scetticismo e del dolore. Ma questo punto, che si collega tutto alla sua conversione filosofica, non si può trattar di passata. Qualunque giudizio però si voglia fare di Giacomo Leopardi in tale rispetto, questo è indubitato, ch'egli come artista nel secolo decimonono è andato sopra a tutti.

GIOVANNI MESTICA.

COSTITUZIONI MODERNE.

GLI STATI UNITI D'AMERICA. 1

1

IX.

Gli Stati Uniti di America per lungo tempo sono stati additati come modello di libero popolo e di democrazia. Si son levati a cielo, non solo l'attività di quei cittadini, il loro spirito di ordine e di rispetto alla legge, il loro maraviglioso vigore economico, ma anche la loro sanità politica e morale nel più ampio senso. Oggi queste lodi superlative non si leggono più, e se mai se ne ode qualche eco, sono sempre accompagnate, fra grandi e dense ombre, da un coro di note ingrate e dissonanti.

Ed è ben naturale. Dopo quasi un secolo la costituzione scritta degli Stati Uniti, come Unione federale, è la stessa o di poco modificata; ma non è il medesimo nella sostanza, specialmente nei singoli Stati; il demos vi ha progredito, vi ha dominato e vi domina siffattamente, da sviluppare man mano tutti i suoi pregi, ma ancora tutti i suoi difetti.

Se noi osserviamo le prime Costituzioni che essi si dierono, nel fervore rivoluzionario, nel 1776, 1777, 1778, e le loro prime modificazioni, non che la maggior parte delle Costituzioni dei nuovi Stati che vi si aggiunsero, nel corso della prima generazione dopo la rivoluzione; tutte sono democratiche, ma la demo

1 Vedi Nuova Antologia, fascicolo del 15 settembre 1880.

[ocr errors]

crazia vi è saviamente e variamente temperata, e quindi vi sono più o meno in qualche modo frenati i suoi germi di oltrepotenza e di corruzione. Non è che più tardi che il demos rompe le dighe. Le prime Costituzioni cominciano con ampie dichiarazioni di diritti e di principii. Vi si sancisce che ogni governo origina dal popolo, è fondato soltanto sul patto, ed è istituito pel bene del tutto; che il popolo ha il diritto esclusivo di stabilire e di riformare la sua costituzione, di regolare il suo governo; vi si vietano i titoli di nobiltà; talvolta, quasi che il diritto di rivoluzione possa scriversi e proclamarsi negli Statuti, senza incitamento agli spiriti di ribellione e di anarchia, vi si dichiara che la dottrina di non resistenza contro il potere arbitrario e l'oppressione è assurda, da schiavi, distruttiva del bene e della felicità del genere umano. Ma dopo codesti principii astratti e generali, i diritti proprii e precisi, che si dichiara appartenere ai cittadini, sono quelli dei cittadini inglesi; i diritti alla vita, alla libertà, alla proprietà, alla sicurezza; quelli di petizione, di libertà di parola, di stampa; il diritto del popolo di non esser tassato che col suo consenso nelle assemblee che lo rappresentano, alle quali solo spetta il potere di fare e di sospendere le leggi; la responsabilità di tutti gl'investiti del potere pubblico al popolo, la subordinazione del potere militare al civile, l'indipendenza dei giudici, il beneficio dei giurati, e certi principii cardinali di diritto penale a protezione della libertà individuale e della retta giustizia. Codesti diritti stessi così guarentiti non sono assoluti, sono coordinati alle esigenze dei diritti di tutti, e del tutto o dello Stato, sono temperati dal senso politico pratico all'inglese. Così nel Massachusset, confermando, come dapertutto, l'Habeas corpus della madre patria, si aggiunse: E non potrà esser sospeso dalla legislatura che nei casi più urgenti, e per un tempo limitato che non potrà eccedere i dodici mesi. >

Benchè la piena libertà religiosa non fosse allora penetrata in tutti gli animi, per lo più si vietano le Chiese di Stato, le preferenze verso di una, e le contribuzioni a un culto a cui non si appartenesse; ma non si scompagnano mai i limiti delle esigenze civili. Per citare un esempio, nella Carolina settentrionale si sancì:

1 Costituzione del Maryland del 1776. Stimo bene avvertire che questi vari dati sulle Costituzioni americane sono attinti dal loro testo nei due citati magnitici volumi, posseduti dal nostro Senato: The federal and State Constitutions, Colonal Charters and other organic Laws of the United States. Washington, 1878.

< Tutti avranno il libero esercizio del proprio culto, beninteso che nulla potrà inferirsi dal presente articolo per esimere i predicatori che facessero discorsi sediziosi, o miranti al tradimento, dall'esser puniti secondo la legge. Il quale spirito si è perpetuato nelle Costituzioni successive. Ad esempio ancora, in quella del Minnesote del 1857, stabilendosi la libertà e la parità delle varie confessioni religiose, si aggiunse: La libertà di coscienza in tal guisa assicurata non sarà intesa in modo da scusare atti di licenza, o da giustificare pratiche inconciliabili colla pace o colla salute dello Stato.>

Dapertutto, e in particolare nella Nuova Inghilterra, fu messa a fondamento della libertà politica la libertà dei comuni, detti di poi, così a ragione, la scuola elementare della libertà. Gli abitanti di una determinata parte del territorio formarono un comune, cioè una persona collettiva o civile, investita del diritto di possedere e di acquistare, di mettere imposte, di reggersi da sè, tenendo adunanze, istituendo appositi ufficiali comunali responsabili per i vari servizî locali, d'istruzione, di sicurezza, d'illuminazione, di viabilità e simili.

I poteri pubblici degli Stati vennero dapertutto, non già concentrati nella piazza, e nemmeno in un' assemblea, ma ripartiti in tre il legislativo, l'esecutivo e il giudiziario. La Pensilvania, la Georgia ed anche il Vermont (il quale allora per altro non era riconosciuto come Stato), vollero tentare, secondo i concetti della scuola democratica assoluta formantesì di già, e indi a poco dominante in Francia, una Camera unica; ma tutti gli altri mantennero l'antico sistema delle due assemblee legislative, una Camera di rappresentanti e un Senato, amendue elettive s'intende; e quel che è più si corressero presto dell'errore, la Georgia nel 1789, la Pensilvania nel 1790, solo il Vermont nel. 1836. Più tardi anzi il regime delle due Camere venne perfino adottato per le cose municipali da alcune grandi città. E quei Senati, ben diversamente dagli europei, furono e sono ritenuti non inferiori alle Camere dei deputati. Anche la Costituzione del Minnesota del 1857 (sez. 10) sancì espressamente: Tutti i bills per levare un imposta saranno iniziati nella Camera dei rappresentanti; ma il Senato può concorrere alla loro formazione, proponendo sopra di essi degli emendamenti come negli altri bills. ›

Tutte procurarono di costituire un forte potere esecutivo in persona di un governatore; elettivo, ora dalle due Camere (Delaware, N. Yersey, ecc.), ora direttamente dagli elettori (Connecticut, Massachusset, New-Hampshire, ecc.); ora circondato, oltrechè dal

« VorigeDoorgaan »