Pagina-afbeeldingen
PDF
ePub
[blocks in formation]
[blocks in formation]

IL BARONE BETTINO RICASOLI.

Commossi all'annunzio improvviso della morte repentina del BARONE BETTINO RICASOLI, nè il tempo nè l'animo ci consentono di scrivere di lui con quell'ampiezza che si converrebbe; e dobbiamo tenerci paghi ad una breve commemorazione, più a sfogo del cuore contristato che a documento di storia. Le memorie di trent'anni, e quali anni! si affollano al nostro pensiero; i grandi avvenimenti ai quali prese parte quest'uomo illustre, i fatti della sua vita privata di cui fummo testimoni, i suoi amichevoli colloqui, risorgono tutti insieme confusi nella nostra mente; non ci sentiamo ora capaci di ordinare e di distinguere, come richiederebbe un lavoro critico; non consultiamo nè libri nè giornali; diamo soltanto una forma pur che sia al succedersi tumultuario delle nostre rimembranze.

Di coloro che promossero efficacemente l'unificazione d'Italia, che, per quanto se ne dica, rimarrà sempre il più gran fatto del secolo, già scesero nel sepolcro, sodisfatti dell'opera loro, il Re Vittorio Emanuele, auspice e duce dell'impresa magnanima, il Conte di Cavour, Luigi Carlo Farini, Alfonso Lamarmora; ed ora vi scende il Barone Ricasoli; solo sopravvive il Generale Garibaldi, non si sa bene se per consolidarla o per metterla in forse. In questa nobile schiera ciascuno fece stupendamente la parte sua, e mise in servigio della patria le sue particolari attitudini. Il Re, supremo unificatore, incrollabile nella fede giurata, portò la bandiera liberatrice da Susa a Palermo: il Cavour, ordinatore della libertà, seppe osare a tempo, e con arte finissima condusse l'Europa a riconoscere l'Italia come nazione; il Ricasoli e il

« VorigeDoorgaan »