defime parti, o per atto di gentilezza, o per pregio di letteratura, o per incentiuo di nobile curiofità abbia moftrato defiderio d' affaporarne qualche notizia; e ciò fino da primi tempi della noftra Accademia iftituita dell' anno 1657. ne quali furono ritrouate fe non tutte, la maggior parte di quelle, delle quali al prefente fi ftampano quefti faggi. Se poi egli auuerrà, che tra quelle, che noi diamo fuori per noftre, se ne ritroui alcuna prima, o poi immaginata, e pubblicata da altri, cio non fia mai per nostra colpa, imperciocche non potendo noi faper tutto, ne veder tutto, non fi dee marauigliare alcuno, che fia del rifcontro de' noftri intelletti con que' degli altri, fi come noi in verità non ci marauiglieremo punto del rifcontro di que' degli altri co' noftri. Non vorremmo gia, che alcuno fi perfuadeffe auer noi prefunzione di mettere in luce vn' opera confumata, o per lo meno vna perfetta orditura d'vna gtande ftoria fperimentale, ben conofcendo, che altro tempo, e altre forze a cotanta imprefa vengon richiefte; di che ciafcuno fi puo accorgere dal titolo medefimo, che le abbiamo dato folamente di SAGGI, i quali ne meno aueremnio mai publicați, senza i gagliardi ftimoli auti da perfone, degne, che noi facrificafsimo alle loro amoreuoli iftanze il roflore di metter' alle ftampe principi così imperfetti. Refta per vltimo, che auanti d' ogn' altra cofa ci proteftiamo di non voler imprender mai brighe con alcuno, entrando in fottigliezza di difpute, o in picca di contradizioni, e fe talora per far paffaggio da vna ad vn' altra esperienza, o per qualunque altro rispetto fi farà dato qualche minimo cenno di cofa fpecolatiua, cio fi pigli pur fempre come concetto, o fenfo particolare di Accademici, ma non mai dell' Accademia, della quale vnico iftituto fi è di fperimentare e narrare. Conciofiacofachè fiacofachè tale fi fu noftro primo intendimento di quell' alto Signore, che con la fua fingolar protezione, e fommo fapere ce ne fe prender la via, e al cui fauio ,e prudente configlio s'è da noi sempre puntualmente, e regolatamente vbbidito. , e DICHIARAZIONE D' ALCVNISTRVMENTI PER CONOSCER L'ALTERAZIONI DELL' ARIA DERIVANTI DAL CALDO,EDALFREDDO TILISSIMA cosa è, anzi neceffaria nell' vfo delle naturali efperienze, l'auer efatta notizia de' mutamenti dell' aria. Imperciocchè af forbendone ella dentro 'l fuo feno le cofe tutte, e fopra di effe dalla fourana altezza di sua regione piombandofi, tutte fotto'l torchio dell' aria gemono, ed alle ftrette piu, o meno gagliarde, che riceuon da effa, o refpirano, o maggiormente oppreffe rimangono. Così nelle canne del voto a' diuerfi ftati di quella s'alza, o s'abbafla l'argentouiuo, mentre, al parer d' alcuni, fecondo la varia tempera, ch' ell' à dal Sole, a A ת כ ע ל אהיה a dall' CHE SERVO STRVMENTI dall' ombra, dal caldo, o dal freddo, fi come anche NO ALL' ES- per effere aperta, e libera, o ingombrata da nuuoli, o grauata di nebbia fi fa piu rata PERIENZE. FIGVRA I. mento per mi i di del caldo, e nell' aria. Arte di lauo Tareil cristal na. , o piu denfa, e sì piu leggiera, o pefante, onde con varia forza premendo il fottopofto argento, lo coftrigne a piu, o men folleuarfi dentro la canna immerfaui. E adunque neceffario, sì per questa esperienza, della quale in primo luogo ampiamente verrà trattato, sì per altre, che nel proseguimento del prefente libro fi narreranno, auere ftrumenti tali, onde pofsiamo assicurarci, ch' e' ci dicano il vero non folo delle mafsime alterazioni dell'aria, ma s' egli è pofsibile eziandio delle minime differenze. Diremo pertanto di quegli, che anno feruito a noi, de' quali ancorchè ne fieno andati a queft' ora in diuerfe parti d' Europa, onde a molti oramai non giugneranno nuoui, in ogni modo puo effere, che fi ritroui alcuno, che ne defideri più minuta notizia, se non intorno all' vfo, che troppo facilmente fi comprende, almeno intorno al modo, e alla maestria di lauorargli. Sia il primo ftrumento quello, che viene efpreffo Primo fru- nella prima figura. Serue quefto, fi come gli altri, Jurare gra- per conoscer le mutazioni del caldo, e del freddo del freddo dell' aria, e dicefi comunemente Termometro. Egli è tutto di cristallo finifsimo lauorato per opra di quegli artefici, i quali feruendofi delle proprie gote to alla lucer- per mantice, tramandano il fiato per vn' organo di criftallo alla fiamma d' vna lucerna, e quella, o intera, o in varie linguette diuifa, di mano in mano doue richiede il bifogno di lor lauoro fpirando, vengono a formar' opere di cristallo delicatifsime, e marauigliofe. Noi vn tal' artefice chiamiamo il Gonfia. A lui dunque s'apparterrà di formar la palla dello ftrumento d'vna tal capacità, e grandezza, e d'attaccarui vn cannello di tal misura di vano, che riempiendolo fin' a vn certo segno del fuo collo con acquar zente |