Orlando furioso, Volume 1Appresso Prault, 1746 |
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Pagina 171 - Sotto quel sta, quasi fra due vallette La bocca sparsa di natio cinabro; Quivi due filze son di perle elette, Che chiude ed apre un bello, e dolce labro: Quindi escon le cortesi parolette Da render molle ogni cor rozzo e scabro: Quivi si forma quel soave riso, Ch'apre a sua posta in terra il paradiso. Bianca neve è il bel collo, e...
Pagina 156 - E perché essi non vadano pel mondo Di lei narrando la vita lasciva , Chi qua, chi là per lo terren fecondo Li muta altri in abete, altri in oliva, Altri in palma, altri in cedro, altri secondo Che vedi me , su questa verde riva ; Altri in liquido fonte, alcuni in fera, Come più aggrada a quella fata altiera. 52. Or tu che sei per non usata via , Signor, venuto all' isola fatale, Acciò ch' alcuno amante per te sia Converso in pietra o in onda , o fatto tale , Avrai d...
Pagina 88 - Non è finto il destrier, ma naturale, ch'una giumenta generò d'un grifo: simile al padre avea la piuma e l'ale, li piedi anteriori, il capo e il grifo; in tutte l'altre membra parea quale era la madre, e chiamasi ippogrifo; che nei monti Rifei vengon, ma rari, molto di là dagli aghiacciati mari. 19 Quivi per forza lo tirò d...
Pagina 15 - Ma non sì tosto dal materno stelo rimossa viene e dal suo ceppo verde, che quanto avea dagli uomini e dal ciclo favor, grazia e bellezza, tutto perde. La vergine che '1 fior, di che più zelo che de...
Pagina 108 - Dio ribello, che s'induce a percuotere la faccia di bella donna, o romperle un capello: ma chi le da...
Pagina 219 - La donna sua, che gli ritorna a mente, anzi che mai non era indi partita, gli raccende nel core e fa più ardente la fiamma che nel dì parca sopita.
Pagina 320 - Vinceano di candor le nievi intatte, et eran più ch'avorio a toccar molli: le poppe ritondette parean latte che fuor dei giunchi allora allora tolli.
Pagina 306 - Per te la militar gloria è distrutta, per te il mestier de l'arme è senza onore; per te è il valore e la virtù ridutta, che spesso par del buono il rio migliore: non più la gagliardia, non più l'ardire per te può in campo al paragon venire.
Pagina 319 - Era il bel viso suo, quale esser suole Da primavera alcuna volta il cielo, Quando la pioggia cade, ea un tempo il Sole Si sgombra intorno il nubiloso velo. E come il rosignuol dolci carole Mena nei rami allor del verde stelo; Così alle belle lagrime le piume Si bagna Amore, e gode al chiaro lume; 66. E nella face de...
Pagina 220 - Che l'abbia data a Namo mi consona, sol perché a perder l'abbia a questa sorte. Chi la dovea guardar meglio persona di me? ch'io dovea farlo fino a morte; guardarla più che '1 cor, che gli occhi miei: e dovea e potea farlo, e pur noi fei.