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(1) Βασιλευόντων Κλεοπάτρας καὶ βασιλέως Πτολεμαίου τοῦ ἐπικαλουμένου Αλεξάνδρου τοῦ υἱοῦ θεῶν Φιλομ[ητόρων (2) ἔτους ιγ τοῦ καὶ ι ἐφ ̓ ἱερείων καὶ ἱερειῶν καὶ κανηφόρου τῶν ὄντων καὶ οὐσῶν, μηνὸς Παῦνι της ἐν Παθύρε[ι],

(3) ἐφ' Ερμίου τοῦ παρὰ Πανίσκου ἀγορανόμου.

Απέδοτο Θαῖβις Φίβιος Περσίνη ὡς (ἐτῶν) νη μέση μελίχρω(ς) μακροπρόσωπος) εὐθύριν ὑπόσκνιφος μετὰ κυρίου τοῦ [ἑαυτῆς ἀδελφοῦ

(5) Παοῦς πρεσβύτερος Πατοῦτος τοῦ Φαγώνιος Πέρσου ὡς (ἐτῶν) λε μέσου μελίχρους) ὑποκλαστοῦ μακροπροσώπου) εὐθυ ρίνου ἀ[σή μου,

(6) ἀπὸ τοῦ ὑπάρχοντος αὐτῇ ἔδαφος φοινικῶνος φυομένων τοῦ ὄντος ἐν τῷ ἀπὸ ἀπηλιώτου) μέρει Παθύρεως τὸ [ἐ]πί(7) βάλλον Πασήμι Νεχούτου τῶι ἑαυτῆς υἱοῦ μέρος ἑκτόν, ἧς γείτονες, νότου τὸ μέρος φοινικῶνος Πανερευ[ . .]s, (8) βορρᾶ καὶ ἀπηλιώτου) Ώρου τοῦ του Νεχούτου, λιβὸς διώρυξ ἢ οἳ ἂν ὦσι γείτονες πάντοθεν. Επρίατο Φιβις καὶ Ωρο[ε]

κατὰ

(4) τῶν Νεχούτου τῶν ἐκ Θαίβιος τῆς Φίβιος ἴσην τρίτην μερίδα χαλκοῦ τάλαντα δύο δραχμὰς τετραχισχιλ[ίζας.

(10) Προπωλήτρια καὶ βεβαιώτρια τῶν κατὰ τὴν ὠνὴν ταύτην πάντων Θαῖβις ἡ ἀποδομένη, οὓς ἐδέξαντο

(11) Φίβις καὶ ἄρος οἱ πριάμενοι.

(12) Ερμίας ὁ παρ(ὰ) Πανίσκου κεχρη(μάτικα)

L. 5, leggi Παούτος πρεσβυτέρου - 1. 6, leggi ἐδάφους - 1. 6, φυομένων per la eventuale correzione vedasi la nota

1. 7, leggi υἱῷ 1. 10 leggi v. Circa le anomalie di questi e degli altri scritti analoghi vedi la nota in Rend. Ist. Lomb., citata.

TRADUZIONE.

Regnando Cleopatra e il re Tolemeo soprannominato Alessandro, figlio degli dei Filometori l'anno 13a, che è anche il 10", sotto i sacerdoti e le sacerdotesse e la canefora in carica, il mese Pauni, (giorno) 18, a Pathyris, fungendo da agoranomo Ermias incaricato da Panisco.

Vende Thaibis, figlia di Phibis, Persiana di anni 58, media, pelle bruno-olivastra, dal viso lungo, dal naso dritto, vista debole, col suo patrono, il fratello, Paus senior, figlio di Patus di Phagonis, Persiano, di anni 35, medio, pelle bruno-olivastra, dai capelli tagliati, dal viso lungo, dal naso dritto, senza contrassegni speciali,

dal fondo di palme... che le appartiene, esistente nella parte orientale di Pathyris, la sesta parte spettante al figlio suo Pasemi, figlio di Nechutes, di cui sono confinanti, a mezzogiorno la parte di palmeto di Panereu[ ], a settentrione e ad oriente (quello) di Oro di Nechute, ad occidente un canale, o quali siano d'ogni parte i confinanti. Comprarono Phibis e Oro secondo un' uguale terza parte (spettante) ai figli di Nechutes avuti da Thaibis figlia di Phibis, (cioè) 2 talenti di bronzo e 4000 dramme.

Garante di ogni stipulazione di questa vendita (è) la venditrice Thaibis, (garante) accettata dai compratori Phibis e Oro.

Io, Ermias, per conto di Panisco ho registrato (questo documento).

(1) Βασιλευόντων, ecc. la formula non riappare

identica in nessuno dei documenti noti finora, neppure in quelli redatti sotto la direzione dello stesso agoranomo: cfr. p. es. 105 P. Strassb. 88: Baoiλevóvτwv Baσlλίσσης. Κλ. ecc. Πτολεμαίου ἐπικαλουμένου (cfr. 102-1 P. Grenf. I, 34); 103 B.G.U. 997 : βασ. Κλ. καὶ Πτολ. ἐπικαλ. Αλ. τοῦ υἱοῦ, ecc.; 101 P. Grenf. II, 32 : βασ. Κλ. καὶ Πτολ. ἐπικαλ. τοῦ υἱοῦ, ecc.

a

I re cui qui s'allude sono Cleopatra III e Tolemeo IX Alessandro, suo figlio, ambedue chiamati Oeol DiλounTopes (cfr. BOUCHE-LECLERQ, Hist. des Lagides, II, p. 90); la prima data, anno 13a, è quella che si riferisce alla salita al trono di Cleopatra III; la seconda, anno 10a, alla data della nomina a vicerè di Cipro autonoma di Tolemeo XI; il 18 Пauv corrisponde al 12 giugno; Pathyris nella Tebaide è l'attuale Gebelên.

(2) Epuías assiste l'agoranomo Пávoxos fin dal 106 av. Cr. (P. Amh. II, 48) e continuativamente fino al 98 av. Cr. (P. Grenf. II, 35; B.G.U. 1000); poi forse To stesso pronosso pid tardi al grado di ἀγορανόμος τῆς ava Tonaрxías riappare nell' 89 e nell' 88 av. Cr. (P. Lond. 1209, III, p. 20; 883, III, p. 21, P. Amh., II, 51); vedi FOGOLARI GUIDO, Gli agoranomi di PathyrisCrocodilopoli (Tebaide) in Aegyptus, II (1921), p. 327 e seg., cfr. Philologus, 63 (1905), p. 501 e seg.

(4) Il nome exists non è frequente nei papiri : appare

in età Tolemaica solo in P. Petrie III, 59 c (2) 2 (lista di nomi); II, 28116 = III, 66116; aliis pov, cfr. 1. 26, el. V 23; inetà romana vedilo in IIP P. Lips. 84 11 15; IV 18: Ερμιόνη ἡ καὶ Θαῖβις.

(4) Dibis, nome comune a varî individui in ogni parte d'Egitto del II' al IVP; nel Patirite notiamo Пlatous Di6ios segnalato come possessore di terre a Pathyris in 115a P. Strassb. 8121; 114a P. Strassb. 84 23 (vi si accenna alla comproprietà di suoi fratelli); 109a P. Grenf. I, 27 (3); 99 P. Strassb. 896; Пleλañas Þíbios pur esso segnalato come proprietario di terreno; 145a Pr. S. 51156; 110a P. Grenf. II, 222; 99" P. Strassb. 897; Koλλoulos Dibios 99a P. Strassb. 89,; Пlatσeous Dibios 98a P. Grenf. II, 358; Ταθῶτις Φίβιος che è detta Περσίνη e ha terreni anch' essa a Pathyris: 113a B.G.U. 994 10; 111a P. Strassb. 863,15: cfr. pure 96-5P P. Lips. 104-P. Grenf. II, 36, e forse 157a P. Grenf. I, 1123; nessuna prova che qualcuno di codesti piis siano da identificarsi fra loro o col nostro; osservo solo che Talwτis Di6ios è persiana, come è persiana la nostra Oasis e che l'età di Tabutis è forse di due anni superiore a quella di Oaïs (cfr. però circa l'indicazione dell' età quanto scrissi in Rass. Ital. Lett. Class., 1920, p. 317 e seg.); sarebbero queste due figlie di un dibis e quindi sorelle?

(4) Περσίνη : circa i Πέρσαι di Pathyris abbiamo noi stessi recentemente (S. A. M., III [1920], p. 40 e seg.) raccolte tutte le testimonianze finora note; sono da aggiungere ora ai Πέρσαι e alle Περσίναι di Pathyris quelli di P. Strassb. 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89; per la questione del valore etnico o meno delle parole vedi più recentemente Archiv, VI, p. 367 e seg; P. M. MEYER in Zeitschr. f. Vergl. Rechtswiss., 1921, p. 266; VON WOESS, in Zeitschr. f. Sav. Stiftung, Röm. Abt., 1921, p. 176 e seg.; p. 641 e seg.; SEGRÉ, in Aegyptus, III (1922), pp. 143 e seg.

(4) Sul valore e l'interpretazione dei connotali indicati

in queste rige e nelle seguenti vedrai CALDARA AL., I connotali personali nei documenti d'Egitto dell' età greca e romana che verrà pubblicato quanto prima negli Studi della Scuola Papirologica ed è ora in corso di stampa; cfr. HASEBROEK J., Das Signalement in den Papyrusurkunden, Heidelberg,

1921.

(5) Il caso di un fratello (forse qui marito?) che assiste come xúpos una donna si presenta relativamente poco frequente nei papiri; cfr. in generale MITTEIS, Grund., p. 252 e seg.; MODICA, Introd., p. 93 e seg.

L'esempio più antico oggi noto è quello del IIIa P. Frank. f. 3, dove la donna è, come qui, una Persiana; segue in ordine di tempo 106a P. Lips. 1, pure di Pathyris; 103-2a P. Grenf. I, 33 pure di Pathyris, 92a P. Tebt. 1042 (una Persiana); 14a B. G. U., 1103; 13a B.G.U. 1107, 11473 tutti d'Alessandria (cfr. B. G. U. 1050,, 10594); nel I sec. d. Cr. 18o P. Lond. 1168, (III, p. 136) (una Persiana); 58 P. Oxy. 268; IP B.G.U. 1048; nel II sec. d. Cr.: 117P P. Tebt. 3855; 131P P. Fay. 329; 139-140P P. Cairo Pr. 3167; 131P B.G.U. 6456; 144e B.G.U. 72955 145P P. Lond. 17819 (III, p. 207); 151P B. G. U. 70211; 166P P. Lond. 333 12 (II, p. 199); 174P P. Tebt. 3335; 187P P. Oxy. 172123; nel III sec. d. Cr. : 207P P. Oxg..1706 10.

Si noti che in 151P B.G.U. 70211 la donna ha 45 anni e il xúpios fratello ne ha solo 40, caso analogo al nostro; e in 18P P. Lond. 1168 (III, p. 136) invece la donna ne ha 53 e il k. 70; si noti che con certezza talora il fratello xúpios è anche marito come in 125P P. Tebt. 3791-2; si noti pure che in 10a B.G.U., 1104, il xúpos di una donna è il figlio di un fratello.

(6) Boschi di palme a Pathyris non sono ricordati altrove.

(6) Altrove si parla della parte orientale di Pathyris : cfr. 88a P. Amh. II, 51, : έv twi àñò àπndiáτov μépei Παθύρεως.

(6) φυομένων : la concordanze tra ἀμπελῶνος e φuoμévwv può essere una delle tante che appaiono specialmente negli atti notarili firmati de Épuías (vedi la mia nota in Rend. Ist. Lomb., cit. p. 606), rare peraltro in nessi di questo genere; oppure, la cosa mi pare più verosimile, può nascondere l'errore o l'abbrevazione di una formula analoga a quella che leggiamo in 104a P. Lips. 15 : ἀμπελῶνα (sic) συνφύτου τοῦ ὄντος ἐν τῇ ταινία Παθύρεως καὶ πάντων τῶν φυομένων δένδρων ; 1 0 30 P. Grenf. II, 287. : μερίδα ἀμπελῶνος) συνφύτου καὶ | τῶν φυομένων δένδρων. Forse il notro testo poteva essere all'incirca άπо Tоũ ἐδάφους φοινικῶνος «συμφύτου καὶ πάντων τῶν) φυομένων δένδρων> τοῦ ὄντος, ecc. ; si può pensare che il copista abbia saltato una riga dell' originale. Per la vrela Cowíxwv vedi 112a P. Amh. II, 31s (Pathyrite), cfr. Archiv, II, p. 119 e seg.; e circa l'uso del verbo que nota ancora gli esempî seguenti: IIP P.S.I., 697 (Teadelfia): ὅλου τοῦ κήπου σὺν τοῖς φυτοῖς φυομένοις πᾶσι e 127 P. Flor. 2020 (Teadelfia): σὺν τῷ φυσωμένων | σίναπι.

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(6-7) Oaïbis: qui vende, come s'è detto nell'introduzione, una parte del palmeto spettante al figlio IIaσñμις; il caso è nuovo nei contratti di vendita di età tolemaica; di solito la formula ἀπὸ τοῦ ὑπάρχοντος ἐδάφους (opp. ὑπαρχούσης οἰκίας o simili) τὸ ἐπιβάλλον μέρος, si usa per affermare casi di communio pro diviso, la proprietà co lettiva di un oggetto, del venditore cioè e di altri e per distinguere poi in essa la parte spettante al venditore stesso e di cui il venditore dispone si confronti p. es. 115 P. Strassb. 818,26, cfr. 82; 113a P. Strassb. 8516; 107a P. Strassb. 874,12; 99a P. Strassb. 90 17; 98a P. Grenf. II, 355; 99-8a B.G.U. 10005. Cfr. anche il caso raro di 99a P. Lips. 2, con cui si cede, servendosi dello stesso formulario una parte di terreno soggetto a communio indiviso.

a

pro

(7) Пaoñμs: codesto nome, rappresentato in varie parti d'Egitto anche in età romana, appare già a Pathyris

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