preciofefon gli carboni gl'angeli fon le bozzole che fono attaccate in ordinanZane fornelli con qué nafi di vetro da cqua, da llá tanti lambicchi di ferro,& de più grandi,& de più piccoli, et di mezzani. Et che falta, & che balla, che canta quel fciagurato che mi fá fouuenire dell' afino. Poco fá per veder che cosa face egli, hô pofto l'occhio ad vna rima de la porta, l'ho veduto aßifo fopra la fedia a modo di cathedrăte con una gamba distefa da cqua, & vn'altra distesa da là guardando gli traui della intempiatura della camera: á quali dopo hauer cennato tré uolte co la tefta diffe. Voi voi impiastraro di stelle fatte di oro maßiccio. Poi non fo che fi borbottaffe guardando le cafce, & voltando il vijo à fcrigni. Miafe (dif fiio) penfo che questi prefto faranno pieni di doppioni. O ecco Sanguino. Sanguino Martha. SANG, CANTANDO. Chi você Spazza camin. Chi vol conciare ftaagni,candelier, conche,caldare. MARTHA.Che buon'ora è Sanguino? è egli cofa nuoua che tu fei pazzo? che canti per mezzo le strade?quale delle due é l'arte tua? SANG. Non fó ô l'vna ò l'altra. Et voi non fapete? MAR. Se non me dite: non fo altro. SANG. Son feruitor, difcepolo, campagno di voftro marito; il quale ò è vn spazza camino,ò ver ripezza ftagni, tacconeggia padelle, o'rifalda friffore. Si non mel credi guardagli il vifo : miragli le mani. che diauolo fa egli? tenetelo forfe appefo al fumo come le falciche, & come mefefcha di botracone in pugla? d ÿ MAR. Ahime laffa per lui faró moStrata a dito.Ogui poltrone me darrá la baia Intendi Sanguino ? questo vá a dirlo a lui, & non a me, SANG, Se dice che noftro fignore fanó tutte altre forte de infirmita': ma che giamai volfe accoftarfi ad pazzi. MARTHA.Etpero uá via ch' io no voglo accoftarmi à te pazzacone. SĂNG. Và pure accoffati à lui madonna cara: guardati di porgerli la lingua, che la mineftra ti faprá di fumo." Fine Dell' atto primo. Aeftro che nome è il vostro? Mamphurius. OTT. Quale è voftra profeßione? MAMP. Magifter artium, moderator di pueruli di teneri vnguicoli, lenium malarum, puberum, adolefcentulorum: eorum qui adhuc in virga in omnem valent erigi, flecti, atque duci partem,prima vocis,apti al foprano, ir roforum denticulorum, fucciplenularum carnium,recentis nature, nullius ruge, laƐtei halitus, rofeorum labellulorum, lingulæ blandula, mellita fimplicitatis, in flore,non in femine degentium, claros habentium ocellos,puellis adiaphoron. OTT. Oh Maeftro gentile,attillato, eloquentissimo, galantiffimo architiclino, & pincerna delle Muse. MAM. O'bella appofitione. OTT. Patriarcha del choro Apolinef MAMPH. Melius diceretur Apollineo. OTT, Tromba di Phebo,lascia ch' io te dia un bacio nella guancia finestra:che non mi reputo degno di baciar quella dolcißima bocca. MAM. Ch' Ambrofia & Nectar no inuidio à Gioue. OTT.Quella bocca dico,chefpira fi vaviebellißime fentenze & inaudite phrase. |