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MAM. Addam plura, in ipfo etatis limine, ipfis in vite primordiis, in ipfis negociorum huius mundialis feu cofmica architectura rudimentis,exipfo veftibulo, in ipfo ætatis vere,vt qui ad nupturiant, ne in apijs quidem. OTT. O' Maeftro fonte Caballino, di gratia non mi fate morir di dolcezza, prima ch'io dichi la mia colpa, non parlate piú vi priego per che mi fate fpafi

mare.

MAM.Silebo igitur quia opprimitura gloria maieftatis,come accadde à quella mefchina di cui Ouidio nella Methamor phofi fa mentione,à cui le Parche auare troncorno il filo, vedendo lei nella propria maieftade il folgorante Gioue. OTT. Digratia Vi Supplico per quel dio Mercurio che vi há indi-luuiato di eloquentia.

MAM.Coger morem gerere.

OTT. Habbiate pieta di me non mi lanciate piú cotefti dardi, che mi fanno andar fuor di me.

MAM. In Echftafim profunda trahit ipfum admiratio. Tacebo igitur de ÿs hactenus, nil addam, muti pifces,tätum effatus, vox faucibus hefit. OTT. Miffer Mamphurio amenißimo fiume di eloquenza, ferenißimo mare di

dottrina.

MAM. Tranquillitas maris, ferenitas

deris.

OTT. Hauete qual che bella vostra di compofitione, per che ho' gran defiderio hauercopia di vostre doctißime charte. MAM. Credo fignor che in toto vite curriculo & difcorfo di diuerfe & vari e pagine non ve fijno occorfi carmini di califimetria. i. coẞi bene adaptati, come quefti che al prefente io fon per di moftrarui cqui exarati.

OTT.

0

OTT. che è la materia di voftri verfi?
MAM. Litteræ,Syllaba,diƐtio,&o-
ratio,partes propinque
OTT. Io dico quale è il fuggetto il

propofito.

remote.

MAM. Volete dire de quo agitur?materia de qua? circaquam? F la gola, ingluuie, gaftrimargia, di quel lurcone Sanguino (viua effigiedi Philoxeno qui collum gruis exoptabat) con alsri fuoi pari focij, adherenti, fimili,& collaterali.

OTT. Piacciani di farmeli vdire. MAM, Lubentißime. Eruditis non funt operienda archana: ecco io explico papirum propriis elaboratum, & lineatum digitu. Ma'voglo che pernotiate che il Sulmonenfe Ouidio. (Sulmo mihi patria eft) nel fuo libro Methamorphofeon octano, con molti epitesi l'apro Calidonio defcriffe; alla cui ¡mi

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tatione io quefto domeftico porco vó de

lineando.

M.OTT.Digratia leggetele prefto.
MAM.Fiat, Qui cito dat,bis dat.
Exordium ab admirantis affectu.
O porco sporco, vil, vita difutile:
Ch' altro non hai chequel gruito fatuo
Colquale il cibo tu ti penfi acquirere.
Gola quadruplicata dal axungia
Dall'antepofto abforpta brodulario:
Che ti prepara il fozzo coquinario
Per canal emiffario.

Per pinguefarti piú,ase ď ingluuie,
In cotefto porcilt'intromettefli

Vadaltro obiecto non guardi ch' al pafcolo
Et prius d'exercitio,

Perinopia penuria

Dimeglor letto di meglor cabiculo:

Altro non fai ch' al stereo & fango inuoluerti..

Poft hec.

AD nulle Ṣozze volutabre inhabile
Digola & luxo infirmitá incurabile,
Ventre che fembra di Pleiade il puteo
Habitator di fango incola luteo.
Fauce indefeffa,affai vorante gutture.
Ingerdißima Harpia,di Titio vulture,
Terra mai fatia,fuoco, vulna cupida

Orficio protenfo,nare putida.
Nemico al cielo, fpeculator terréo,
Mano,& pré infermo,bocca
L'anima ti fú data fel per fale
A' fin che non putiẞi, dico male ?

dente ferrea,

Che ui par di quefti verfi,che ne conpredete col di voftro ingegno il metro? OTT. Certo per effer cofa d'vno della profeßion voftra:non fono fenza bella confideratione.

MAM. Sine conditione,& abfolutè denno effer giudicati di profonda perfcrutation degni quefti frutti raccolti dalle meglor piante che mai produceffe Heliconio monte,irrigate anchor dal Parnafio fonte,temprate dal biondo Apolline, dalle facra-te Mufe coltinato.

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che si par di questo bel difcorfo ? No viadmirate addesso come pria giá? OTT. Bellißimo & Sottil concepto. Ma ditemi (vi priego)hauetespe fo molto tempo in ordinar questi verft? e ÿ

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