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MAM. Non.

OTT, Sieteni affatigaso in farli?

MAM. Minime.

OTT. Haueteui fpef gran cura & pë

fiero?

MAM. Nequaquam.

OTT. Hauetele fattı & rifatti?
MAM. Haud quaquam.

OTT. Hauetele corretti?

MAM, Minime gentium, non opus

erat

.ne

OTT. Hauetene deftramente prefi per non dir mariolati á qualche authore? MAM, Neutiquam,absit verbo inui dia, dij ifta fuperi. Voi troppo volete veder di mia eruditione, credetemi che non ho poco io del fonte Caballino obforpto.nepoco liquor "mi haue infufo la de'cercbro nata Iouis: dico la cafta Minerua allaquale c'attribuita la fapienza Credese ch' io non fa

rei minus fœliciter rifoluto: quãdo fuffeftato prouocato ad explicandas notas affirmantis, vel afferents. Nonhanno deftituita la mia memoria.Sic, ita, että, fanè profe&to,palam, verum,certè,proculdubio,maxime, cui dubium? vtique, quidni? Mehercle, Aedepol, Mediusfi dius,& cætera.

OTT. Digratia in luoco di quell ** cætera, ditemi n'altra negatione. MAM.Questo cococephaton,ideft pra ua eloqutione non faró io per che facte enumerationis claufulæ nonest adponě da unitas.

OTT. Di tutte queste particule affirma tiue, quale vi piace più del'altre? MAM. Queli vtique,affai micile,ele ganza in lingua Aethrufca,ve Tufcia; meaque inhæret menti: eleganza di più profondo idioma.

OTT. Delle negatine qual vi piace pin?

MAM.Quel nequaquam,est mihi cor di,& mi fodisfa.

OTT. Hor dimandatemi voi adeffo.

MAM. Ditemi Signor Ottauiano,

piacenui gli noftri verfi?

OTT.Nequaquam.

MAM.Come nequaquam; non fone elli optimi?

OTT.Nequaquam.

MAM. Due negationes affirmant:

volete dir dumque che fon buoni.

OTT,Nequaquam.

MAM.Burlate?

OTT.Nequaquam.

MAM. Si che dite da fenno ?

OTT.Vrique.

MAM. Dumque poca flima fate di mio Marte, di mia Minerua?. OTT.Vtique.

MAM. Voi mi fiete nemico & mi portate inuidia.

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da principio vi admirauate della noftra dicendi copia:adeffo, ipfo lectionis progreffu la admiratione è methomorphita in inuidia?

OTT.Nequaquam come inuidia ? co- : me nemico?non inhauete detto che

fte dictioni vi piaceno?

que

MAM. Voi dumque burlate, dite exercitationis gratia?

OTT. Nequaquam.

MAW.Dicas igitur fine fimulatione:
fuco,hanno enormitá,craßitie,& rudi-
tá gli miei numeri?

OTT. Vtique.
MAM.Coẞsi credete a punto?
OTT.Vtique,fane,certe,equidem, vti-
que, vtique.

MA. Non voglo piu parlar con voi.
OTT. Si non volete refiftere a vdir.
quel che dite che vi piace:che farrebbe
siò vi diceffe cofa che mi dispiace?

Adio.

MAM.Vade vade. Adefdum Pollu la: hai confiderata la proprietà di questo huomo il quale hor hora è da noi absentato?

POL. Costui da principio fi burlaua di voi di una forte,al fine vi dana la baia d'un'altra forte. MA,Non penfi tutto ciò effer per in vidia che gli inepti portano ad noi altri (melius diceretur alij differentia faciete aliud) eruditi?

POL. Tutto vi credo essendo voi mio maestro, & per farui piacere. MA. De iis hactenus, missa faciamus hac. Hor hora vog'o gire à ifpedir le muse contra questo Ottauiano.& come gli hò fatti vdire in propofito di altro, gli porcini epitheti: pofthac in fuo propo fito veglo che odi quelli di vno inepto giudicator della doctrina altrui. Ecco

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