Pagina-afbeeldingen
PDF
ePub

Nicola diffe.Si tu mi spontoneggi vn' altra volta,tel farò. ella. cco ti fpontonegrio In'altra volta,her che potrai far tu? che penfi far adesso dan Nicola? chi è huomo da nulla più di te? ecco ti Spontoneggio un' altra volta hor che mi farai tu? O caro don Nicola non potrai, muouere vn fassolino s'iò non Vogo. Hor dimmi Lucia che douea far quel pouero don Nicola che molti giorni fa non haues celebrato? il buon homo di don Nicola douenne a' tale,che non fo che vena fe gli ruppe.

LVC. Ah ah,voi fiete fino. Lasciatemi andar a' rendere certa riposta à Misser Bonifacio,che fon pur troppo dimorata a fentir le tue ciancie.

BAR. Andate via,ch'io anchor hò da parlar conquesto giouane che viene.

SCENA

POL.

Pollula, Barra.

Α

Dio M. Barra.

Ain Venuto cormio,

BAR. ·Ben Venuto cor mio, onde Venite, don' andate?

POL. Vo cercando M. Bonifacio per donargli quefta carta.

BAR. Che cosa l'e',fi può vedere? POL. Non é cofa ch'io poffa tener af-. cofta à voi. E' vna epiftola amatoria la quale Maeftro Mamphurio gl ha compofta, che lui vuole inuiare non fó à chi fua inamorata.

BAR. Ah ah ah, Alla fignora Vitteria, veggiamo che cofa contiene. POL. Legete voi,toh.

BAR.Bonifacius Luccus D. Vittoria

Blanca, S. P. D.

Quando il rutilante Phebo feuo

g

te dall' Oriente il radiante capo: non fi bello in quefto fuperno hemifphero appare:come alla mia concupifcibile il tuo exhilarante volto,trá tutte l'altre belle, pulcherrima fignora Vittoria (che ti hò detto io? Non hò io diuinato?). POL. Leggete pur oltre.

BAR. La onde marauigla non fia: ne fijancho ver vno ch' inarcando le cigla,la rugofa fronte increfpi: nemo fcilicet miretur nemini dubiú fit. (Che diauolo di modo di parlar a' donne e questo? lei non intende parlare. gramatico,ah,ah.

per

POL. Eh di gratia fequite. BAR.Nemini dubium fit, fi l'arcifero puerulo coquell arco medesmo, la di cui piaga há fentito,lo in varie forme cangiato gran Monarcha Gioue, Diuum pater,atque homiun rex hamminegli precordy penetrato co del fuo quadrello

la punta: il vostro gentillißimo nome indelebil mente con quella fculpendoui. Però per le onde fugie (giuramento a" i celicoltinuiolado. Vada in bordello quefto becco pedante,con le fue cifre; quefto groffo modorro che potrà donar ad intendere con quefta lettera ? Bonifacio vuol far del dotto: & lei non credera che fij cofa fua. Oltre che mi par Yna dotta congloneria quel che cquifi contiene. Toh, io ne ho letto purtroppo non ne voglo veder più. Si coftui non haue altro batti-porta che questa pistola,non ce l'attacca quefta fettimana. POL.Coẞi credo io: le donne voglon lettere rotonde.

BAR. Idefte de glicarlini;

voglono

il ritratto delo Re. Andiamo auanti :: che voglo dirti vn poco á lungo. & quefto negocio lo farai do poi..

POL. Andiamo

ATTO TERZO.

SCENA I

M.Bartholomeo Solo.

Hi è ftato quel gran beftia da campana: che fitira à preffo un armento cost grande? Mentre comun

mente fi va confiderando done confifta la virtú delle cofe fanno quella diuifione, INVERBIS IN HERBIS, ET IN LAPIDIBVS.

[ocr errors]

Oh che gli vada il mal di S. Lazaro tutto quello che non vorei per me. per che prima che dichino quefte tre cofaccie, non dicono i metalli ? li metallicome oro, argento fono il fonte de

« VorigeDoorgaan »