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LVC. Cangiata? cangiata? s'io non l'haueffe reprimuta volea venire à ritrouarui in casa voftra: Io li dißi folla che voi fiete; voi gli farete difpiacere; che dira fua mogle? che dira tutto il mondo che vi vedrà?ogn'un dirà che nouità e' questa?e' impazzata cuftei? Non fapete voi ch' egli vi ama? hauete noi perfa la memoria de fui trattamenti infin' al giorno d'oggi? Siete ben cieca, forfennata;fe non credete ch' egli fiftimarà beatißimo: quando me fiv dirà dire che voi defiderate che egli vegha à voi.

BON. Etchine dubita? hauete detto l'Euangelio. LVC. All'hora quell' afflitt' alma (come difmenticata di tanti fegni d'amore che voi gl'hauete moftrati, &io gl'ho donati ad intendere) diffe,e' poßibile o cielo, cielo a' me fold crudele, che poffa

m

lui venir ad me quel bene: che non fai che mi fia lecito dicercarlo? BON.Vh,uh,uh,dubita dumque la vita mia dell'amor mio?

LVC. Voi fapere che doue troppo crefce il defio: fuol altre tante indebolirfi la fperanza. forfe anchora, la gran nouità mutatione che vede in fe medefma: gli fá per il fimile fufpettar mutation dal canto voftro. Chi vede vn miracolo, facilmente ne crede vnʼal

tro.

BON. Piùprefto perfequitaranno i lepri le balene,i diauoli fe farann' il fegno de la fanta Croce, farrà più presto vn Bresciano huomo cortefe,più presto Sathanalso dirra vn Pater & Aue Maria per le anime che fono in purgatorio: che io effer poffa giamai fenza l'amor della mia tanto amata & defid:rata fignora. Hor dumque senza più parole

done andiate coß3: cargata uoi? LVC. Ad vna vicina per reftituirgli quefti drappi co i' quali facendo io vna uia & dui feruiggi veneuo per ritrouarui in vostra cafa, ma la buona fortuna me ui ha fatto rincontrar quà, che rifolutione voglam prendere ? bifogna Spedito ch'harrò questa facendolazritoranar prefto fubbito fubito ad folaggiar quella meschina; dicendog'i che ni hò "visto parlato, che farrete tofto à lei.

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BON.Promettetegli di certo

ditegli

che questo e il più felic: giorno ch'io habbia veduto in tutta mia vita: che mi uien conce fo di baciar que bellißimo volto ch' io tanto adoro, che tien le chiaui di questo afflitto core.

LVC. Affitto core e ti fuo, bifogna, non manchar qu sta sera;atte o che lei non è per mangiare,ne per dormire, ne

per ripofare alchunamente; più tosio per morire:fi non ue fiuede a preffo:non la fate più lagnar vi priego fi pietà giamai hauesti al core) che la veggio confumar com'vna candela ardente. BON. Adeffo adeffo vò ad ispedir vn negocio, poi oueramente mi verrete, oui verrò ad ritrouare.

LVC. Sapete quale è il negocio che douete fare? per fuo & vostro honore bifogna riparare alla fufpition delle perfone del mondo fi fufti veduto ufcire 'entrare in fua casa. uoi fapete che le uicine fino a mezza notte, fon fempre allefeneftre: & chi uà, & chi uiene. E' dumque neceffario ftraueftirui, con accomodarui di una bifcappa fimile à quella di M. Gió Bernardo,il qual fenza fufpitione alchuna fuole entrar in questa cafa: non farà fuor di propofito fiperforte fußino guardato più da

preffo,di portar una barba negra pofticcia fimile alla fua per che à tal guifa potremo andar infieme io u introdurrò dentro la stanza.coßi farrete la cofa con più fatisfattione della fignora: che con questo fi perfuaderá che uoi amate anchora il fuo honore. BON. Voi hauete benißimo pensato : tio hò la perfona ne più ne meno grande di quella di M. Gio Bernardo, una bifcappa fimile alla fua non bifogna ch'io la uadi cercando, per che penso hauerne na intra le mani. Adeffo con questo medefmo paffo me ne uò a Pellegrino mascheraro: mi farò accomodare vna barba pofliccia chefy à propofito. LVC. Andate dumque vi priego Spediteui presto. A dio che uó a' leuar miquefta foma da le spalli.

LV C. Và in buona hora.

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