que men'vna paglufca dentro la memoria. Horua fa il prologo.fy battello di fto barconaccio difmeffo,fcafciato,rotto mal'impeciato: che par che co crochi,rapini, harpagini;fij ftato per forza tirato dal profondo abiffo, da molti canti gl'entra l'acqua dentro, no è punto spalmato: vuole vscire, vuol fars' in alto mare?lasciar quefto ficuro porto del Mantracchio?far partita dal Molo del filentio? L'authore fi voi lo conof cefte:dirrefte ch'haue vna phyfionomia fmarrita.par che fempre fii in contemplatione delle pene dell'inferno. par fij ftato alla preffa come le barrette.vn che ride fol per far come fan gl'altri. per il piú lo uedrete faftidito,reftio,bizar ro, no fi contenta di nulla, ritrofo come un vecchio d'ottant' anni, phantaftico com' vn cane ch'hà riceuute mille fpellicciate,pafciuto di cipolla. Al fan gue,no voglo dir de chi,lui & tuti quest ̧ al tri philofophi,poeti,& pedanti,la piú gra nemica che habbino è la ricchezza, beni: dequali mentre collor ceruello fanno nothomia: per tema di non effere da costoro da douero sbranate,fquartate, & dißipate: le fuggono come centomila diauoli, vanno áritrouar quelli che le mategono fane & in conferua Tanto che io con feruir fimil canagla,hó tanta de la fame,tata de la fame, che fime bifognaffe vomire,no potrei vomir altro ch'il spirto: fime fuffe forza di cacare;non potrei cacar altro che l'anima com' Vn appiccato. In coclufione io voglo andar a farmi frate, & chi vuol far il prologo fel faccia Oue è ito quel farfante, fchena da baftonate, che doue far il prologo?fignori la comedia farrà senza prologo. non importa.per che non è ne ceffario che vi fij.la materia,il fuggetto il modo, et ordine,et circoftaze di quella, vi dico che vi fi farran prefenti per ordine, vifarran pofte auanti à gl occhi per ordine:il che è molto meglo che fi per ordine vi fuffere narrati.queSta è una specie di tela,ch'hà l'ordimento, tessitura infieme.chi la può capir, la capifca.chi la vuol'intendere, l'inten da. Ma non lafcieró per questo diauertirui che douete penfare di effere nella regalißima cittá di Napoli, vicino al feggio di Nilo. quefta casa che vedete cquá formata, per questa notte feruirrá per certi barri, furbi, marioli (guardateni pur Voi che non vi faccian ve doui di qual che cofa che portate adoffo.cqua coftoro ftenderranno le fue rete:zara à chi tocca.Da quefta parte fi và alla staza del CANDELAIoid eft M. BONIFACET KARVBINA mogle, & quella di M. BARTHOLOMEO. Da quest'altra fi và à quella della S S.VITT., di GIO. B. pittore SCARRMVRE che fa del necromanto. Per quefti contorni non so per qual'occafioni molto fpeffo fi và rimenando vn follenniẞimo pedante detto MANPHVRIO. Io mi aßicuro che le vedrete tutti. E la ruffiana LVCIA per le molte facende bifogna che non poche volte vada vegna. vedrete POLL. col fuo magifter per il piú.queft'è un fcolareda inchiostro nero, bianco, vedrete il paggio di Bonifacio ASCA. un feruitor da fole da candela. Mochione garzone di Bartholomeo non e caldone freddo non odora,ne puzza. In SANG. BAR. MAR. CORCO. contemplarrete in parte la deftrezza della mariolesca difciplina. Conofcerete la forma dell' alchimici barrarie in CEN. Et per vn passatempo vifi farrá Prefente CONSALVO,fpeciale MARTHA mogle di Bartholomeo, & il facetißimo. fignor OTTAVIANO. Confiderate chi vá, chi viene,che fi fá,che fi dice, come s'intende, come fi puó intendere che certo contemplando queft'attrioni &difcorfi humant colfenfo d'Heraclito o' di Democrito; harrete occafion di molto o' ridere,o' piangere. Ecconi anati gl'occhy. Ociofi principi, debili orditure, vani pefieri, friuole fperanze fcoppiaměti di petto fcouerture di e iij |