Giornale di filologia romanza, Volumes 1-2

Voorkant
Ernesto Monaci
E. Loescher., 1878
 

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Populaire passages

Pagina 167 - Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa, che invidiosi son d
Pagina 241 - Amor a signoria e ch'i' mi misi al tutto in sua balìa e saramento gli feci e omaggio, e per più sicurtà gli diedi in gaggio il cor, ch'e' non avesse gelosia ched i" fedel e puro i" no gli sia, e sempre lui tener a segnor maggio.
Pagina 212 - Ne' detti tempi avea in Firenze da trecento cavalieri di corredo e molte brigate di cavalieri e di donzelli , che sera e mattina metteano tavola con molti uomini di corte , donando per le pasque molte robe vaie , onde di Lombardia e di tutta Italia...
Pagina 195 - Ma crediamo che, nella maggior parte de' casi, il Canto abbia per patria di origine l'Isola, e per patria di adozione la Toscana : che, nato con veste di dialetto in Sicilia, in Toscana abbia assunto forma illustre e comune, e con siffatta veste novella sia migrato nelle altre provingie.
Pagina 183 - Sia benedetto il giorno che nascesti, E l'ora e '1 punto che fusti creata! Sia benedetto il latte che bevesti, E il fonte dove fusti battezzata! Sia benedetto il letto ove giacesti, E la tua madre che t'ha nutricata! Sia benedetta tu sempre da Dio; Quando farai contento lo cor mio? Dio ti dia bona sera! son venuto, Gentil madonna, a veder come stai, E di bon core a te mando il saluto, Di miglior voglia che facessi mai. Tu se...
Pagina 180 - A lo re de l'inferno per gran don lo trameto, Et elo el meto dentro e molto cria al messo: «E...
Pagina 214 - E ciascun soffia nel foco penace. Non vi ricorda di Montecatini , Come le mogli e le madri dolenti Fan vedovaggio per li Ghibellini ? • E babbi, e frati, e figliuoli, e parenti, E chi amasse bene i suoi vicini, Combatterebbe ancora a stretti denti.
Pagina 26 - Tanto è fellon nostro core! O bon Gesù, tu troppo amando La carne nostra, vii tanto, prendesti; Scendesti a terra, noi a ciel montando, E facendo noi Dii, uom te facesti; Riccor, onore, gioia a noi donando, Povertà nostra e cinta ' e noi' prendesti; E prender te permettesti, Di prigion mettendone fore. Sputo, fragelli, e morte Laida prendesti traforte, Vita a noi dando tutt
Pagina 214 - Cortesia, cortesia, cortesia chiamo, e da nessuna parte mi risponde; e chi la dèe mostrar sì la nasconde, e perciò, a cui bisogna, vive gramo. Avarizia le genti ha prese a l'amo ed...
Pagina 211 - Villani — del mese di Giugno per la festa di S. Giovanni essendo la città di Firenze in buono e pacifico stato, et in grande tranquillo e utile per li mercatanti et artefici et massimamente per li Guelfi che signoreggiavano la terra, si fece nella contrada di S.

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