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Elizabeth was forced to give in to a little falsehood here; for to acknowledge the substance of their conversation was impossible.

Pensieri e sentenze varie.

Nothing is more deceitful than the appearance of humility. It is often only carelessness of opinion, and sometimes an indirect boast.

The power of doing anything with quickness is always much prized by the possessor, and often without any attention to the imperfection of the performance.

The wisest and best of men,

nay, the wisest and best

of their actions, may be rendered ridiculous by a person whose first object in life is a joke.

There is in every disposition a tendency to some particular evil, a natural defect, which not even the best education can

overcome.

It is particularly incumbent on those who never change their opinion, to be secure of judging properly at first.

Resignation is never so perfect as when the blessing denied begins to lose somewhat of its value in our estimation.

Next to being married, a girl likes to be crossed in love a little now and then.

A man in distressed circumstances has not time for all those elegant decorums which other people may observe.

A scheme of which every part promises delight can never be successful; and general disappointment is only warded off by the defence of some little peculiar vexation.

Do anything rather than marry without affection.

Thomas Babington Macaulay.

La vita di questo insigne letterato inglese è tutta un esempio di nobiltà, di lavoro e di virtù premiata. Non uno solo degli elementi che concorrono a rendere grande e felice un uomo fu negato dalla sorte a Thomas Macaulay. Un grande filosofo tedesco assai acutamente osserva che la prima base della felicità è costituita da quello che l'uomo è, val quanto dire dalla personalità. Una buona salute, un temperamento gioviale, un ingegno vivo, una memoria tenace, la capacità di godere dei piaceri intellettuali e delle pure gioie della vita, valgono più di tutte le ricchezze e di tutti gli onori. Certo se oltre ad essere fortunato per quello che uno è, si aggiungono le ricchezze, ossia quello che uno ha, e finalmente il potere e la gloria, ossia quello che uno rappresenta nel mondo, l'uomo può ben chiamarsi il beniamino degli dèi. E appunto Macaulay per quello, che fu, ebbe e rappresentò, può annoverarsi tra gli uomini più felici che sieno mai esistiti.

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Già ventura fu per lui il nascere da Zachary Macaulay e da Selina Mills, di avere cioè un padre degno d'ogni rispetto e una madre piena d'ogni bontà e d'ingegno. Zachary, uno dei molti figli di John Macaulay pastore protestante scozzese, vagheggiò per tutta la vita l'abolizione della schiavitù, e a questo ideale consacrò le forze migliori risiedendo parecchio tempo nella colonia della Sierra Leone, stampando a Londra la Rivista the Christian Observer e poco curando gl'interessi personali ed il lucro pur di promuovere il trionfo dell'uma

nitaria e santa causa. Dal padre quindi il giovinetto Tom ebbe ogni agio di ricevere la più austera educazione del carattere e dei sentimenti, mentre la madre Selina sembrava nata apposta per coltivare in lui la bontà del cuore, la squisitezza dei modi, l'ingenuità affettuosa, e per incoraggiarlo in ogni sua più eletta ambizione.

Nato a Rothley Temple il 25 ottobre del 1800 fu il primo. di tre fratelli e cinque sorelle. Da bambino diede presto a divedere grande prontezza e vivacità d'ingegno, ad onta odiasse cordialmente la scuola e restasse terrorizzato alla vista d'un serpente. A diciotto anni entrò nel Trinity College di Cambridge e vi studiò con grande amore le lingue classiche e per forza le matematiche. Ogni nuova conoscenza che non gli largisse una verità utile alla vita, o un'idea liberale o una immagine bella ed elegante, e' la reputava sterile e vana. Un suo condiscepolo, Charles Austin, ebbe su lui un grande ascendente si da trasformarlo in un arrabbiato Whig a dispetto dei richiami che gli venivano di continuo dal padre Zachary. Nel 1824 Macaulay ottenne uno dei posti di fellow dell'Università di Cambridge, ma le strettezze finanziarie nelle quali versava il padre e il desiderio di aiutare la famiglia gli fecero tosto cercare una carriera più lucrativa di quella delle lettere, ed esordì come avvocato. Tuttavia continuò a divorare libri di letteratura e d'economia politica e presto s'affermò quale scrittore. Infatti dopo aver pubblicato dei saggi letterari nel Knight's Quarterly Magazine egli pubblicò nella Edinburgh Review, di cui fu collaboratore per circa un quarto di secolo, il famoso articolo su Milton che rivelò nell'autore eminenti doti letterarie e lo rese illustre appena venticinquenne. Seguirono il mirabile studio su Machiavelli, quello sulla Storia della Costituzione inglese di Henry Hallam, e la campagna contro gli utilitaristi che, secondo lui, avevano il torto di aspettare la palingenesi dell'uman genere non già da un influsso diretto esercitato sui sentimenti di benevolo altruismo e di amore per la giustizia, ma dalla educazione dell'intelletto volto a guidare sapientemente le tendenze egoistiche. L'ingegno, la dottrina e la rettitudine morale e politica trasparenti da questi scritti, procacciarono a Macaulay l'ammirazione, l'amicizia e il patronato di Lord Lansdowne il quale s'adoperò

perchè gli elettori di Calne scegliessero a loro deputato il giovane e già illustre collaboratore della Edinburgh Review. Così nel 1830 Macaulay, dopo avere esercitato a partire dal 1826 l'avvocatura ed essere stato nominato Commissioner of Bankruptcy nel 1828, iniziò la sua carriera politica schierandosi risolutamente dalla parte dei Whigs e formandosi tosto una riputazione d'integrità e coerenza che andò poi sempre crescendo. Nel suo primo discorso spezzò una lancia in favore della proposta d'abolire la legge che dichiarava gli Ebrei incapaci di partecipare al governo della cosa pubblica; e poi serbò il silenzio per parecchio tempo, un silenzio che gli giovò più che se avesse pronunziato dodici brillanti discorsi a mero sfoggio delle sue doti oratorie. Giustamente osserva il nipote Sir G. Trevelyan che « una crisi s'avvicinava rapidamente nella quale un uomo eloquente, il quale, per aver saputo frenare la lingua a tempo, aveva convinto il Parlamento che egli non parlava pel solo amore di parlare, sarebbe potuto ascendere nello spazio d'un sol giorno al fastigio dell'autorità e della fama » (1).

Il primo marzo del 1831 Lord John Russell presentò alla Camera il famoso Reform Bill, e Macaulay la sera dopo sostenne le idee liberali del Governo, contenute in quel progetto di riforma, con tale e tanta eloquenza che il Presidente ebbe a dirgli di non aver mai visto nella sua lunga carriera parlamentare un eccitamento simile nella Camera. Il discorso del giovane deputato richiamò alla mente dei più vecchi le memorabili orazioni di Fox, Burke e Canning. Un simile trionfo ebbe l'effetto ch'era lecito aspettarsi: per tre anni consecutivi Macaulay dedicò tutto sè stesso alla Politica, i salotti più aristocratici di Londra gli aprirono le porte e solo poco tempo gli avanzò per coltivare gli studi letterari. Tuttavia non li abbandonò mai e appunto in questo periodo uscì il mirabile saggio intitolato Moore's Life of Lord Byron intorno al quale scrive nel 1831 alla sorella Hannah: (2) « Ho lavorato molto intorno al mio articolo sulla Vita di Byron

(1) The Life and Letters of Lord Macaulay by his nephew the Right Hon. Sir George Otto Trevelyan. Popular Edition, London, Longmans, Green, and Co., 1889, pag. 116.

(2) Op. cit. pag. 161.

edita da Moore. Non ho mai scritto nulla con minore voglia. Non mi piace il libro, nè mi piace l'eroe; ho detto di lui tutto il bene che potevo, e tuttavia sarò biasimato per aver parlato di lui con freddezza ».

Nel 1832 il collegio di Leeds gli offri la deputazione, a patto però ch'egli s'impegnasse a sostenere certi determinati disegni di legge. Il fiero e indipendente carattere di Macaulay disdegnò qualunque condiscendenza agli elettori, ai quali anzi egli non si peritò di affermare che se sotto il vecchio sistema non aveva mai adulato i grandi, sotto il nuovo del pari nou avrebbe adulato il popolo; che non gli era necessario d'avere un seggio in Parlamento per essere felice, ma che per essere felice gli era necessario di possedere in Parlamento o fuori del Parlamento la coscienza d'aver agito con rettitudine. Gli elettori di Leeds a grande maggioranza ammirarono l'aito linguaggio del loro candidato e si affrettarono a votare per lui. Il nome di Macaulay uscì trionfante dall'urna e gli elettori ebbero poi a gloriarsi della loro scelta. Nel 1832 Macaulay fu nominato segretario del Board of Control nel quale si trovava già come commissario. Cominciano quindi le sue relazioni con l'India che dovevano poi essere tanta parte della sua carriera e della sua gloria.

Il Board of Control a partire dal 1784, aveva rappresentato la Corona nei suoi rapporti coi direttori della famosa Compagnia delle Indie Orientali. Si trattava ormai di togliere ad essa il suo carattere commerciale senza tuttavia danneggiarne gl'interessi, e di trasformarla in un governatorato. Occorreva inoltre abolire ogni vestigio di schiavitù e far sì che nessun suddito inglese nato nelle terre d'Oriente restasse escluso da impieghi e dignità per causa di differenza di religione e di razza. La liberale riforma trovò in Macaulay uno strenuo difensore e sullo scorcio dell'agosto 1833 il Parlamento inglese aboli definitivamente la schiavitù. Il nuovo India Bill prescriveva intanto che uno dei membri del Supreme Council ossia del Consiglio al quale era affidato il compito di governare l'India, dovesse venir scelto tra le persone che non prestassero servizio nella Compagnia. Il posto eminente e lucrativo in sommo grado, fu offerto a Macaulay. Se non che egli avrebbe dovuto recarsi nell'India e dimorarvi per almeno

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