VII. A Monfeigneur il Duca di GRAMONT, Pari, e Maref MONSEIGNE VR. LL'intitolatione di quefto Volume Anon non tanto mi alletta la grandezza dello ftato, e del merito quanto mi ci spinge la forza del debito. Poiche fe al padrone de' terreni fon douute dal coltiuatore le primitie de frutti; è ben giusto, che queste fconciature del debole mio intendimento à voi sì confacrino effendo infantate in cafa voftra, e nella voftra fouranità di Bidache. Se in effe fi fcoprirà qualche vena di buono, e d'egregio bifognerà attribuirlo à quelle idee, che for marono nella mia fantasia le memorie, le imagini de' voftri Aui, che in ogni lato mi fi rappresentauano auanti, famofi per e |