. BAR.Io non dubito che lui, & tu mi hauete piantato il porro dietro CONS. Si tu penfi mal dal canto mio; tu penfi vna gran mentita pazzo da cathena infenfato, há ben baftato lui solo per burlarti; che voleui tu che io. fapeffe di fatti tuoi; che son die ce anni che non ti ho parlato? hauete mandato per cofe di mia bottegha: io ti hómadato quel che haueuo.. BAR, Oi me queflo puluis del diauolo:era oro mefchiato, & pofto in poluere,con qual che altra maldettione; che non lo facea conofcere. ben vedeuo io che grauana piú ch' altra poluere, da cqua procedeuano le verghette d'oro.oh maldetto l' giorno che lo uiddi.io mi appiccarró. CONS.Vá pure & fá prefto.. BHRT. Mi appiccarrò, dopó bauer fatto appiccar te barro traditore.. CONS Hai mentito cento volte per la gola, va mi fa il peggio che tu puoi, ch' io non ti ftimo un danaio. Và pazzo, = pouer pazzo, cerca il puluis Christi. BART. Oime che farro io? come ricuperarró li miei fcudi io? CONS. Fate come ha fatto lui fi poffete trouar vn'altro ch'habbia il cervello come voi, la borfa come la voftra. BAR. Veglacco. questo e' vfficio di pari tuoi. Vn CONS. Afpetta vn poco che vogla farti vfcir la pazzia, ol vino dal nafo toh toh pacca tornese. BART. Quefto di più anh?ơ cornuto dishonorato zoh zoh.. CONS, Gusta di questi altri, che son più calzanti zo, Zo,Z°•. BART. Oi oi oime traditor faßsino aggiuto aggiuto. MOCHI.Aggiuto, aggiuto, aggiuto,,, che vccide mio padron cò pugni. CONS. Lafcia che ti vòglo aggiutar io a' leuarti la pazzia di capo zob, Zoh, zoh, zob. BAR. Oh per amor de dio ch' io fono affafinato;aggiuto aggiuto. SCENA III. SANGVINO da capitan Palma. Cor couizzo, Barra, Marca,da birri,Bartholomeo, Confaluo. Mochione. SANG. Lro la corte. che rumo- BJ Are è re è questo? BAR. Questo faẞsino mi há faẞinato nelle faculta, adeffo mi affaßßina ne la perfona come vedete. SAN. Legatele infieme, & menatele priggioni. CONS.Signor Capitano.coftui me-vwole imponere cofe, che fono aliene da. huomini: huomini da bene come fono conosciuto io. BART. Andiamo in vicaria,perche la giuftitia farrà il fuo douere. BARR.Caminate via prefto,per che é notte. SANG. Strengile bene, che non scappino. CORC. Si me fcappano; dite che lehò liberati io. SAN. Strengile bene co la corda. Via via' andiamo. BART. Oh meschino me questo di più. Mochione và à Martha,& digli che doman mattina per tempo venghi à trouarmi in vicaria. MOCH. Io vò. SANG. Caminate via in voftra mal hora presto. SCENA. IIII. Machione Solo. Ome in aute genuit tira l'altro; et l'altro l'altroza l'altro l'altro.et come vno extribù, & millia fignati,pér certo filo procede dall' altro: & come vna cereggia tira l'altra: coẞi foglono far il più delle voltei guai & gli inconuenienti che a preffo l'uno viene l' altro. Et e prouerbio vniuerfale che le fciagure mai uengon fole. Mio padrone per primo male conobbe Cencio. Per il fecondo ui ba' la fciato fer centofcudi, Per il terzo ha' tanto fpefo in far prouifione di bozzole, fornelli, carboni & altre cofe che cacorreno a quella follia. Ha' per il quarto perfo tato tempo.Per il quinto la fatica. Per il fefto há fatto queftione farra con questo fpeciale. |